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29 maggio 2017

Toscana: 10 vini rossi da provare (Vanity Fair)


Per avere un idea della grandezza di una delle grandi regioni vinicole, c'è solo un modo: stappare qualche bottiglia DOCG e DOC non per forza delle cantine più blasonate . Ecco la selezione di Vanity Food per gli appassionati.

La Toscana è la regione per eccellenza del vino, insieme al Piemonte. E con tutto il rispetto per i bianche e i passiti, i vini rossi rappresentano l'essenza del territorio, tanto da essere in storica competizione con quelli piemontesi in tutte le guide italiane e internazionali. basti pensare che qui è stato coniato il termine "Supertuscan" relativo ai vini prodotti soprattutto nella zona di Bolgheri. Questi vini intendevano portare un vento di novità fatto di vitigni internazionali e di barriques uin una regione dove regnava la tradizione del Sangiovese e delle botti grandi. Oggi, non sono morti ma sicuramente solo la fascia lata ha ancora un valore tra gli appassionati disposti a spendere cifre importanti. Per buona parte del secolo scorso due vitigni hanno dominato la viticoltura toscana: un'uva a bacca rossa, il Sangiovese, e una bianca, il Trebbiano toscano, con una miriade di varietà autoctone, presenti spesso solo come eventuali supporti. Il Trebbiano era ampiamente piantato e serviva sia a produrre bianchi secchi e Vin Santi vari, sia a rendere più gentili i rossi contadini allora piuttosto aggressivi. Con l'avvento delle denominazioni di origine controllate, che hanno tolto o limitato l'obbligo di utilizzare uve bianche nella produzione dei rossi più noti della zona, la viticoltura toscana si è rapidamente trasformata e il Sangiovese è diventato dominatore assoluto.

Dal Sangiovese, solo o assemblato con piccole quantità di uve autoctone o alloctone, nascono tutte le DOCG e DOC rosse di antica tradizione: Brunello e Rosso di Montalcino, Morellino di Scansano, Chianti Classico, Vino Nobile di Montepulciano, Chianti e varie sottozone, Carmignano, Pomino. Quasi tutti i vini prodotti con quest'uva hanno un potenziale d'invecchiamento piuttosto importante e con l'eccezione del Morellino di Scansano, si trovano tutti nell'entroterra, che rappresenta il nucleo antico della viticoltura toscana. Invece, la creazione della denominazione Bolgheri, caratterizzata da uno sviluppo rapido e spettacolare, ha dato il via alla nascita di numerose denominazioni . nelle province di Livorno, Grosseto e Pisa - con caratteristiche simili e che lasciano comunque nei loro disciplinari di produzione largo spazio alle cultivar alloctone. In Toscana, ci sono 11 DOCG (solo due legate al vino bianco) e una quarantina di DOC: questo la dice lunga sulla qualità generale della produzione, senza dimenticare le decine di vini in ambito locale e magari senza denominazione. Però sono più difficili da trovare rispetto ai 10 della nostra selezione, personalissima, ma che consente di offrire una buona visione del rosso toscano, per tipologia e fascia di prezzo. In più sono etichette che si possono trovare nelle enoteche o acquistabili online. E anche se bisogna ammettere che bevuti sul posto hanno qualcosa in più, consumati a casa regalano comunque emozioni.

Vino Nobile di Montepulciano Riserva DOCG Tenuta di  Gracciano della Seta: Difficile trovare qualcosa di più toscano di questo rosso - 90% Prugnolo e 10% Merlot - che si abbina perfettamente ai piatti della cucina regionale. Ma la sua potenza lo rende anche vino da meditazione.